Firenze Gelato Festival 2012: Dopo il festival

Il Firenze Gelato Festival 2012 si è concluso ormai da una settimana ed è giunto il momento di raccogliere le idee e scrivere le mie impressioni sul festival. Sicuramente è stato un ottimo festival ed ha le potenzialità per diventare un evento ancora più interessante nei prossimi anni. Nonostante sia stato in un week end con una relativamente bassa affluenza di persone a firenze penso soprattutto negli ultimi due giorni abbia registrato alti numeri di visite.

Ponte Vecchio Firenze

I gelati vincitori

Ma veniamo al cuore del festival cioè i gelati! I gelati che hanno vinto il Festival sono stati il gelato “Noce Pecan e Sciroppo d’Acero Canadese” realizzato dal gelatiere canadese James Coleridge per la sezione maestri gelatieri e il gelato “Caffè Corsini Malawi Mapango”  del l’israeliano Yaniv Abergel. Avendo assaggiato molti dei gusti proposti mi trovo assolutamente in accordo con la giuria sulla scelta di questi due vincitori; il gelato al caffè è un gusto classico ma decisamente ben eseguito dal simpaticissimo israleliano. Il gelato di Coleridge è molto interessante e quasi inaspettato, quindi una vittoria meritata!

Ancora gelati

Naturalmente non tutti possono vincere ma voglio segnalare altri due gelati che per me sono allo stesso livello dei vincitori e che ho trovato buonissimi. Questi due gelati sono il gelato “Dolcevita” dell’omonima gelateria, composto da cioccolato bianco, cioccolato rosa e nocciole, un gelato davvero buonissimo, e il gelato “Pistacchio di Bronte e granella di cioccolato Arriba” che mi ha piacevolmente stupito per l’equilibrio e l’accostamento di sapori e probabilmente replicherò prossimamente in casa.

Presentazione Grom

Eventi culturali

Passando agli eventi collaterali al gelato sicuramente interessante la presentazione del libro di Grom con Guido Martinetti che ha mostrato tutta la sua passione e un’altro evento da non sottovalutare è stato il restauro illuminotecnico della Grotta Grande del Buontalenti nel giardino di Boboli, un’esperienza davvero meravigliosa che spero verrà ripetuta in altre serate.

Show Cooking

Altra parte interessante del festival sono stati gli “Show Cooking”. Tra quelli che ho seguito è stato molto carino quello sulla torta Pistocchi che è stata fatta assaggiare in porzioni più che generose e ne è stata raccontata la storia dal suo creatore; interessante in questa storia il fatto che una maggiore produzione annuale di torte abbia permesso di aumentarne la qualità grazie alla possibilità di comprare il cioccolato direttamente dai produttori. Un’altro show cooking molto interessante quello sul caffè di Francesco Sanapo, con un assaggio di due buonissimi caffè accompagnati dal gelato al caffè vincitore. Unico show cooking di pessimo livello quello dello chef Arturo Dori che ha presentato un gelato al Parmigiano-Reggiano con aceto balsamico di Modena e prosciutto di Parma; buonissimi il prosciutto e l’aceto balsamico ma il gelato era assolutamente immangiabile e mal eseguito, tuttavia lo chef non aveva nessuna intenzione di ricevere critiche o consigli; il gelato al Parmigiano è abbastanza di moda ultimamente e si possono trovare varie soluzioni per farlo ma quello di Dori purtroppo era una maionese al parmigiano fredda, non un Gelato.

Gelatiere per un giorno

Infine un elemento portante del festival, i corsi “Gelatiere per un giorno” della Carpigiani University. Ho seguito diverse sessioni dei corsi che erano incentrate sulla preparazione dei sorbetti, chiaramente la preparazione più semplice e veloce. Molto belli questi corsi e interessante l’uso delle nuove macchine della Carpigiani in grado di fare 500 g di gelato in circa 5 minuti.Carpigiani University Unico difetto di queste lezioni è che erano principalmente dedicate alla pubblicizzazione dei corsi per diventare gelatieri, mancava completamente il contatto con il mondo del gelato fatto in casa quando invece il 90% delle persone che hanno seguito i corsi erano più interessate a fare il gelato in casa e non seguiranno mai i corsi della Carpigiani University.

Questa purtroppo è stata una grossa mancanza al festival che molti che seguivano i corsi “Gelatieri per un giorno” hanno sentito. Un’altra mancanza del festival è forse quella di una parte dedicata alla scienza e all’innovazione nel gelato, come ad esempio l’uso dell’azoto liquido nella preparazione del gelato. Sicuramente il festival ha le potenzialità giuste e spero che nei prossimi anni colmi queste mancanze e si ingrandisca ancora di più sempre rimanendo nella filosofia dell’esaltazione del gelato italiano.